mercoledì 28 aprile 2010

domus athleta

Il massaggio SPORTIVO consiste in una serie di manipolazioni che agiscono sulle fasce muscolari (agonisti, antagonisti, sinergici, fissatori) con manovre di sfioramenti, frizioni, impastamenti, ecc. sblocchi articolari dell'apparato scheletrico, decontrazione e tonificazione dei muscoli, riattivazione dell'apparato respiratorio (con esercizi di respirazione) per favorire la giusta disponibilità energetica al successivo sforzo muscolare.

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giovedì 8 aprile 2010

23 aprile 2010: convegno mondiale per presentare le sorprendenti ricerche delle neuroscienze



Un ampio numero dei più prestigiosi neuroscienziati e ricercatori saranno presenti a Roma il prossimo 23 aprile al “Brain Forum 2010”, per presentare i loro entusiasmanti risultati nel campo della ricerca sul cervello e per onorare il 101esimo compleanno del premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Alcuni tra i più riconosciuti neuroscienziati provenienti da tutto il mondo (Giappone, Israele, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Italia) si riuniranno infatti per il primo seminario internazionale intitolato “The Brain Revolution, le nuove frontiere di ricerca sul cervello“, ideato da Viviana Kasam, fondatrice e presidentessa di BrainCircleItalia, associazione che promuove a livello internazionale la ricerca e la conoscenza del cervello. Nel corso di questo appuntamento, gli esponenti di fama confronteranno i risultati ottenuti dalle proprie ricerche, condividendo esperienze e opinioni, e con spirito divulgativo renderanno noti e comprensibili al grande pubblico i frutti del loro lavoro, in alcuni casi davvero rivoluzionari, che consentono di comprendere in modo sempre più preciso il funzionamento del cervello. Progetti di ricerca avanzata aumentano le nostre possibilità di potenziare ed espandere la capacità del cervello umano e la nostra speranza di far fronte a una serie di gravi sindromi neurodegenerative e disturbi mentali.

Le neuroscienze sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi dieci anni: oggi, si è in grado di studiare con maggiore precisione il comportamento delle reti neuronali nel cervello umano, attraverso le tecnologie di brain imaging, la ricerca guidata da simulazioni al computer e le nuove tecnologie molecolari applicate alle tecniche ottiche. Tra i temi su cui si discuterà citiamo: robot umanoidi in grado di riprodurre e apprendere attività di ogni tipo, fasci di luce che consentono, in modo non invasivo, di leggere e curare il cervello. E ancora: stress, memoria, diagnosi precoce dell’Alzheimer, i confini tra la vita e la morte cerebrale, le cure per il Parkinson, le operazioni di microchirurgia cerebrale a paziente sveglio.

“Lo studio del cervello è la sfida più importante che l’uomo abbia mai affrontato. E il motto socratico del nostro tempo dovrebbe diventare: conosci il tuo cervello”, afferma Rita Levi Montalcini che durante il convegno conferirà alcune borse di studio per uno scambio fra ricercatrici dell’Università Ebraica di Gerusalemme e ricercatrici dell’Ebri, European Brain Research Institute.

La ricerca sul cervello è quindi ad un passo storico. Infatti secondo il professor Idan Segev, fondatore e direttore dell’Icnc (Interdisciplinary Center for Neural Computation), “Ci stiamo preparando a una rivoluzione del cervello, che probabilmente sarà ancor più importante di quella industriale e di quella informatica. La società deve essere pronta per questa rivoluzione perchè cambierà in maniera assolutamente radicale il modo in cui vivremo nel futuro prossimo”.
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martedì 30 marzo 2010

Conferenza : la Via della Presenza


La via della presenza

Lunedì 19 aprile 2010

ore 21,00 presso :

Libreria Bibli

Roma - Via dei Fienaroli, 28 ( Trastevere )

ingresso libero

non si entra a conferenza iniziata

Informazioni

346.2218377 - 392.5990061

info@isaroma.org


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mercoledì 17 marzo 2010

Cervello: meditare ha effetti analgesici

Studio, dopo esercizio sensibilita' al dolore si attenua

(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Meditare toglie il dolore: lo dimostra una ricerca condotta da Paul Goolkasian della University of North Carolina presso Charlotte. E' emerso, infatti, che le tecniche di meditazione, anche per i principianti che le praticano da pochissimi giorni, hanno effetto analgesico. La meditazione rivelatasi efficace e' la cosiddetta 'mindfulness' che consiste nel concentrarsi sul presente evitando di pensare a passato e futuro. Dopo l'esercizio la sensibilita' al dolore si attenua.
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mercoledì 10 marzo 2010

Ad Harvard si studia la felicità

Ad Harvard si studia la felicità
15 settembre 2008

La felicità si impara: adesso anche all'università, e non in una qualsiasi, ma nel più prestigioso ateneo americano, quello di Harvard, dove il corso di Psicologia Positiva (nome ufficiale dell'insegnamento, anche se gli studenti preferiscono chiamarlo “scienze della felicità”) ha riscosso l'anno scorso un enorme successo, risultando il più frequentato in assoluto con 850 iscritti.
Per sottolineare il concetto che una vita soddisfacente non è frutto del caso ma di scelte deliberate, il docente incaricato di tenere il corso, Tan Ben-Shahar, autore del bestseller Happier: Learn the Secrets of Daily Joy and Lasting Fulfillment, indica ai propri allievi la via all'autorelizzazione servendosi di un mix di fonti: dai manuali di self help alla filosofia di Aristotele, fino ad arrivare agli scritti degli stoici e al buddismo. La sua “psicologia positiva”, in tal modo, diviene il bacino di confluenza di una quantità di approcci desunti sia dalle scienze sociali che dalla storia delle religioni e delle filosofie sia d'occidente che d'oriente.
A fare da apripista al successo del corso di Harvard, però, era stata un'altra università, quella della Pennsylvania , dove un altro docente, Martin Seligman, incuriosito dalla constatazione che, posta di fronte a un problema apparentemente insolubile, la maggioranza degli individui tendeva ad arrendersi, mentre una minoranza riusciva ad essere perseverante, cercò di applicare le sue scoperte insegnando ai suoi allievi come acquisire un maggiore autocontrollo, che consentisse loro di uscire vittoriosi anche dalle situazioni più difficili. (fonte Repubblica.it)

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lunedì 8 marzo 2010

La generosità è contagiosa

News : La generosita' e' contagiosa
Si propaga tra sconosciuti
08 marzo, 21:15

(ANSA) - ROMA, 8 MAR - La generosita' e' contagiosa: si propaga da una persona all'altra in un effetto a catena che va oltre la reciprocita'.Beneficiare di una buona azione che arriva da qualcuno, infatti, ci induce a fare un'altra buona azione verso una terza persona e cosi' via in un domino di generosita' che si propaga. Lo dimostra uno studio di due atenei Usa che da anni studiano la 'contagiosita'' di condizioni come la solitudine, stati d'animo come la felicita', malattie come l'obesita'.
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domenica 7 marzo 2010

Meditare riduce il rischio di malattie cardiache

Dedicare durante la giornata un po’ di tempo alle tecniche meditative ,ha tanto valore quanto prendere una medicina. Infatti«Tanto per fare un confronto» ha detto Robert Schneider, della Maharishi University of Management di Fairfield, in Iowa alle Scientific Sessions dell’American Heart Association di Orlando, «le statine, riducendo i tassi di colesterolo, abbassano il rischio di attacchi cardiaci e ictus del 30-40 per cento e i farmaci antipertensivi lo fanno calare invece del 25-30 per cento. Ma udite udite la meditazione , nel nostro studio, ha addirittura dimezzatoil rischio di andare incontro a uno di questi gravi eventi».

Le ricerche fatte sul per quanto rigurda il controllo del dolore, depressione, qualità di vita e così via era facile credere ai vantaggi che la meditazione apportava, ma nello studio in questione è difficile invocare l’effetto placebo: i numeri parlano di vita o di morte.Il dott. Schneider e compagni hanno effettuato la riucerca su più di 200 malati afroamericani che avevano un ridotto afflusso di sangue al cuore documentato con una coronarografia. Tutti hanno ricevuto le cure mediche che che riguardano queste patologie e sono stati sottoposti a un programma di educazione a stili di vita più salutari, ma per una metà dei partecipanti è stata insegnata anche a effettuare ogni giorno da 15 a 20 minuti di meditazione trascendentale. Questa pratica, divulgata da un guru indiano di nome Maharishi Mahesh Yogi, si è poi diffusa in Europa grazie anche ai Beatles che negli anni sessanta hanno aiutatoa dare eco e al diffondersi di questa pratica a cui essi stessi si dedicarono;essa richiede la concentrazione sulla ripetizione di un mantra, il più noto dei quali, tra i non iniziati, è il suono Om, che secondo la religione induista è il suono primordiale che ha dato origine alla creazione.

Era già stato dimostrato da precedenti studi che questa pratica riduce la pressione arteriosa e lo stress in persone giovani e sane, ma Schneider, con la collaborazione del dott.Theodore Kotchen, endocrinologo del Medical College of Wisconsin di Milwaukee hanno verificato degli effetti salutari anche in individui ad alto rischio di malattie cardiache e vascolari e non tanto per i valori della pressione fortemente modificati, quanto al rischio di incappare in eventi che mettono a rischio la vita. «Nei cinque anni di durata dello studio» dice l’esperto di medicina preventiva, «chi si atteneva al suo quarto d’ora quotidiano di meditazione ha avuto il 47 per cento in meno di attacchi cardiaci, ictus e morte rispetto agli altri». L’effetto, anche qui, è stato comunque mediato principalmente dall’azione sulla massima, ridotta in media di 5 millimetri di mercurio.

dal corrire della sera
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sabato 6 marzo 2010

Artebenessere: day spa

Artebenessere: day spa
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lunedì 8 febbraio 2010

Offerte BEAUTY DAY (s.p.a.)


(momenti di relax da condividere)

- Cocktail di benvenuto
- Ginnastica di risveglio muscolare
- Trattamenti benessere corpo
- Relax in sala benessere + Servizio tisaneria

Tutte le domeniche dal 01/10 al 30/04
l'Oasi di Venere
www.oasidivenere.com

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sabato 30 gennaio 2010

Paure e ricordi traumatici si possono cancellare

Ci sono riusciti i ricercatori americani "riscrivendo" sopra la traccia mnemonica ed eliminandola.

ROMA - Cancellare un ricordo traumatico o la traccia di una paura lasciata da una brutta esperienza non è più fantascienza: ricercatori Usa ce l'hanno fatta, per di più senza intervenire con un farmaco ma solo "riscrivendo" sopra quella traccia mnemonica ed eliminandola. Reso noto sulla rivista Nature, il successo, che potrebbe portare a ideare programmi di psicoterapi
a mirati per cancellare i traumi, è stato ottenuto per la prima volta su persone da Elizabeth Phelps della New York University che in un precedente studio aveva testato con successo il metodo su topolini.

Per cancellare il ricordo pauroso basta prima richiamarlo alla memoria, poi, entro una finestra di tempo di sei ore, riscriverci sopra un altro ricordo non pauroso, come quando registravamo su un nastro già registrato. L'importante è farlo entro sei ore da quando il ricordo viene rievocato, perché in quel lasso di tempo la paura si riconsolida ed è quindi esposta al rischio eliminazione. Molto spesso disturbi d'ansia e stress post-traumatico sono legati a brutte esperienze che rimangono fissate nella mente e ogni volta che uno stimolo fa ricordare l'esperienza vissuta, la paura si riaffaccia e l'ansia cresce anche se lo stimolo di per sé non è pericoloso. Per esempio se i terremotati abruzzesi sentono piccole scosse di assestamento è molto probabile, anche se quelle scossette non sono pericolose, che si spaventino, ricordando la tragica notte del sei aprile scorso. In questo studio i ricercatori hanno indotto in un gruppo di volontari una paura, mostrando loro dei quadrati colorati ed associando ad essi una lieve scossa elettrica al polso non dolorosa ma fastidiosa.

Il giorno dopo hanno rievocato la paura, facendogli nuovamente vedere i quadrati colorati. Poi entro alcune ore da questo stimolo i ricercatori hanno mostrato loro più e più volte i quadrati ma senza scosse. Ed ecco che dopo questo training la paura è rimossa. Ma ciò avviene solo se il trucchetto per cancellarla è fatto entro sei ore da quando lo stimolo pauroso viene ripresentato; se questo non viene ripresentato o se il training 'cancella-paura' è fatto molte ore dopo, i volontari continua no a tenere traccia della paura cioé continuano a temere la vist dei quadrati. Secondo gli esperti questo si spiega perché quando la paura viene rievocata il ricordo ad essa associato si riconsolida ed é proprio in quel mentre che è fragile e può essere rimosso.





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mercoledì 20 gennaio 2010

"L'arte della felicità"

Sesta edizione
sul Potere

Napoli, 18 – 28 marzo 2010


Saranno ospiti dell’edizione 2010, tra gli altri:



Marc Augé (antropologo), Luigi Baldascini (psichiatra, psicoterapeuta), Stefano Bartezzaghi (enigmista), Remo Bodei (filosofo), Paolo Colussi (insegnante di yoga), Ida Dominijanni (giornalista), Cristina Donadio (attrice), Sebastiano Maffettone (filosofo), Titti Marrone (giornalista) Mario Martone (regista), Aldo Masullo (filosofo), Luisa Muraro (filosofa), Oscar Nicolaus (psicologo), Mariella Pandolfi (antropologa - Montreal), Marco Pesatori (astrologo), Augusto Sabbadini (fisico teorico), Conchita Sannino (giornalista), Sister Chan Khong (monaca zen vietnamita), Vincenzo Tallarico (psicologo, insegnante di meditazione), Mario Thanavaro (insegnante di meditazione), Thich Nath Hanh (Monaco zen vietnamita, poeta e costruttore di pace), Francis Tiso (teologo), Gemma Trapanese (psicoterapeuta), Sofia Ventura (docente di scienze politiche e sistemi federali comparati – Università di Bologna), Alex Zanotelli (missionario comboniano).

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mercoledì 13 gennaio 2010

Metti Google nella testa




"Il funzionamento del motore di ricerca potrebbe avere qualche analogia con la memoria umana"


Se dico “F” qual è la prima parola che vi viene in mente?Se non ce la fate provate con Google. Strano ma vero, per cercare le parole il cervello sfrutterebbe un algoritmo molto simile a quello del famoso motore di ricerca, o almeno così sostiene una recente ricerca pubblicata su “ Psycological Science “.
Thomas Griffiths, dell’università della California a Berkeley, ritiene che sussista un’analogia fra il modo in cui immagazziniamole parole nella memoria e l’architettura di internet.
Proprio come nel web le pagine sono legate l’una all’altra attraverso i collegamenti ipertestuali, le parole contenute nella memoria umana sarebbero collegate tra loro in una “rete semantica”. Maggiore è il numero di connessioni che lega una parola alle altre, più sarebbe facile ricordarla. PageRank usa un principio molto simile per stabilire la pertinenza di un documento : la lista dei risultati di una ricerca è infatti ordinata a partire dalla pagina che riceve più collegamenti da altre pagine.
Griffiths ha sottoposto alcuni soggetti a un test di fluenza verbale : ogni volontario doveva dire la prima parola che gli veniva in mente che iniziasse con una certa lettera, indicata dallo sperimentatore.
Lo scienziato ha poi confrontato i dati con i risultati di una ricerca fatta da PageRank in una rete semantica di parole, simile a quella si ipotizza sia immagazzinata nel cervello, i risultati hanno confermato che in questo tipo di compito il software è in grado di riprodurre la prestazione umana.
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